L’inaugurazione del festival L’ultima Luna d'Estate, tenutosi in Brianza all’interno di un magnifico Parco punteggiato da cascine, vigneti, agriturismi e ville invidiabili, ha visto il tutto esaurito fin da subito grazie all’aurea di carisma della prima ospite: Margherita Hack, astrofisica di fama nazionale e mondiale. Dopo esser stata presentata a chi era riuscito, venerdì 28 agosto scorso, ad entrare in Villa Borgazzi di Cernusco Lombardone, lasciando fuori diverse diecine di persone, la Hack è subito entrata in argomento lanciandosi nella sua appassionante lezione magistrale così ben raccontata da poter essere capita anche dai bambini, presenti numerosi con le famiglie. Eccone alcuni brani:
“Questo è un anno di anniversari. Intanto è l’Anno dell’Astronomia perché, sapete, 4 secoli fa, nel 1609, Galileo per la prima volta utilizzò il cannocchiale per guardare il cielo. Questo è stato un avvenimento non soltanto dal punto di vista scientifico ma anche dal punto di vista filosofico: perché Galileo, guardando col cannocchiale la Luna, scoprì che la Luna aveva montagne, pianure, crateri, come la Terra e quindi non era quel corpo perfetto e immutabile che diceva Aristotele. Scoprì che il sole aveva delle macchie e quindi che il Sole non era quel corpo perfetto e immutabile che diceva Aristotele. Scoprì che Giove aveva 4 satelliti che gli ruotavano attorno e per lui questo fu la prova della realtà del sistema copernicano.
“Per Copernico, Giove coi 4 satelliti rappresentava un sistema solare in miniatura e lui diceva: 'Questo è importante!' perché molti che dicevano che fosse la Terra a ruotare attorno al Sole e non viceversa, ritevano però inaccettabile che ci fosse un corpo come la Luna che ruota attorno alla Terra e che tutte e due insieme ruotino attorno al Sole. Ecco che ora abbiamo l’evidenza non solo di una luna ma addirittura abbiamo un pianeta, Giove e 4 lune che insieme ruotano intorno al Sole in 12 anni. Quindi Galileo è stato importante perché ha iniziato la scienza moderna, la scienza che si basa sulle osservazioni, sugli esperimenti e non su dogmi filosofici o religiosi”.
L’intervento dell’astrofisica, toscana di origine e ora abitante a Trieste, ha permesso di ascoltare argomenti affascinanti, dall’inizio della scienza moderna con la scoperta del cannocchiale alle celebrazioni che il 2009 sta offrendo: “E’ un anno importante” ci ha ricordato Margherita Hack, “perché sono passati 40 anni dallo sbarco sulla Luna. Sono 50 anni da quando una sonda sovietica ci mandò per la prima volta le immagini della faccia nascosta della Luna. E sono 150 anni da quando Darwin pubblicò il suo famoso libro sull’origine delle specie. Si può dire che stiamo festeggiando veramente il ritorno dell’importanza della scienza contro tutti i pregiudizi.
“Ad esempio, penso a tutte le battaglie sostenute contro la teoria darwiniana dell’evoluzione delle specie in favore del creazionismo o del disegno intelligente, come se queste fossero scienza. La scienza è importante in Italia, va ribadito, dove si parla sempre di innovazione e necessità dell’innovazione: se vogliamo tenere fronte ai Paesi emergenti che fanno le stesse cose che facciamo noi a costo molto inferiore, bisogna innovare. Ma, per innovare, ci vuole la ricerca applicata e la ricerca applicata si fa con la scienza e la scienza applicata si fa con la scienza pura. Cioè con quella scienza che non si pone applicazioni immediate ma che cerca solo di scoprire quali sono le leggi che regolano l’Universo, che regolano il nostro pianeta, che regolano il nostro corpo. Da questa scienza pura, poi, dopo anni e addirittura dopo decenni, possono uscire grandi applicazioni.
“Einstein vinse un premio Nobel per la scoperta dell’effetto fotoelettrico, che era una pura ricerca: domandarsi che cosa fosse questo effetto, non a cosa serviva. Eppure, grazie a questa scoperta, oggi noi utilizziamo tutti i marchingegni elettronici: dalle porte che si aprono da sé, ai telefonini, ai telefoni satellitari. Quindi tutte le applicazioni della scienza sono venute decenni e addirittura mezzo secolo o più di mezzo secolo dopo. Bisognerebbe che i nostri governanti capissero l’importanza della scienza: proprio oggi, quando si deve tagliare dei fondi, che cosa si taglia? Si taglia l’Università, si taglia la ricerca perché evidentemente la si considera una cosa superflua”.
Qui la scienziata italiana è stata interrotta da uno scroscio di applausi. Sentire dire da una persona in gamba come la Hack cose di questo genere fa davvero effetto. Non sono riuscita a inserire per intero il filmato che avevo realizzato poiché YouTube non accetta video della durata superiore ai 10 minuti. Non lo sapevo. Devo pertanto rivedere il lavoro svolto e farne una sintesi, se possibile... Ma, se volete saperne di più, cercherò di mettere a disposizione quanto meno tutto la trascrizione. Contattateci!
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